mercoledì 8 maggio 2013

Dovevo dar retta alle femministe e tener duro.

Otto anni fa, quando l'ecografo si accese illuminando un inequivocabile paio di palline, il mio primo pensiero consolatorio fu "beh, almeno avrò una scusa per giocare tantissimo coi Lego".

Pensavo a quando mia madre non me ne comprava di nuovi, tarpando le ali ai miei immaginari progetti hollywoodiani, con la scusa che era un gioco da maschi. Anche se i miei progetti consistevano prevalentemente in villette con terrazze tali da sostenere le più affollate feste di Barbie.

Comunque, il Pituffo ha sempre reagito alla proposta-Lego con uno sguardo che recitava "questo mattoncino è cosi' poco interessante che proprio non capisco perchè dovrei incastrarne addirittura due", e quindi la voglia di Lego mi è rimasta.

Parlo di Lego come lo intendevo io ai miei tempi, e che ad oggi rappresenta questa minuscola frazione dell'offerta dell'omonima azienda:

Ovvero, di un numero X (possibilmente abbondantissimo) di mattoncini di poche forme standard, assemblando i quali è possibile dare forma a qualunque costruzione si affacci alla nostra fantasia.

Sembra invece che l'attuale offerta Lego sia sostanzialmente composta da quelli che loro chiamano "set" e che io, dopo averne ricevuto qualcuno in regalo, ho prontamente ribattezzato "i Lego dell'Ikea". Trattasi infatti di confezioni contenenti pochissimi mattoncini, tantissimi minuscoli oggetti di forme strane ed un numero imprecisato di equivalenti plasticosi dei tasselli di legno, corredati da un voluminoso libretto di istruzioni visuali non sempre chiarissime che permettono ai genitori, dopo un congruo numero di bestemmie, di consegnare ad un annoiatissimo bambino un giocattolo identico a quello raffigurato sulla confezione, ma totalmente ingiocabile dal momento in cui appena lo tocchi rischia di disfarsi, e se ne perdi un unico minuscolo pezzettino ti tocca buttare via tutto.

Questo per dire che i pochissimi set che il Pituffo ha ricevuto in regalo non hanno avuto particolare successo. Laddove invece i mattoncini di base stuzzicano da sempre la curiosità della Pulce.

Che li utilizza esattamente nel modo inteso dalla Lego per le femminucce: costruzione di scenari dove ambientare le piccole avventure dei suoi minuscoli pupazzetti. E non vi dico il brivido che l'ha colta quando ha scoperto che i mattoncini esistono anche nelle tonalità del rosa, e financo in abbinamento con ulteriori minuscoli pupazzetti, addirittura incastrabili sul lego stesso!!!

Per un bel po' l'ho tenuta convinta che quella scritta 6-12 sulla scatola dovesse assolutamente essere tenuta in considerazione. Poi siamo scese al compromesso che avremmo potuto prenderle per il suo quinto compleanno. Poi siamo andati a comprare il regalo di classe per la sua compagnuccia che compie cinque anni, ed è partita l'edizione 2013 del "io odio essere sempre l'ultima che compie gli anni, se le mie amiche fanno il compleanno allora ho già cinque anni anche io" che anche l'anno scorso ci ha accompagnati, quasi evolvendo in tragedia, da Maggio a Dicembre. E insomma, mi son lasciata intenerire. E siccome sembrava che nulla riuscisse a scrostare la Pulce da una testa mozzata di Barbie su cui sperimentare con il make up, ho timidamente proposto una passeggiata fino alla zona Lego.

Pensavo ad un acquisto stile questo.

Sono venuta a casa con questo.


Dove il pezzo più piccolo ha un diametro di DUE millimetri.

Inutile dire che la Pulce, in totale visibilio, dopo aver addirittura contribuito attivamente alla costruzione, ci sta giocando ininterrottamente da ieri pomeriggio.
Inutile dire che io, sconvolta, sto già pensando a come fare quando sarà ora di metterlo via. Una parte di me lo terrebbe montato per sempre, magari spargendo per sicurezza anche qualche gocciolina di Attack tra un mattoncino e l'altro. L'altra parte di me ammette di aver anche pensato:  "non male la villetta di Olivia come alternativa alla casa delle bambole: almeno quando hai finito di usarla la smonti pezzo a pezzo". Seicentonovantacinque pezzi, hem.

Comunque devo confessarvi che tutta la polemica che ho letto su queste signorine Lego Friends mi sembra un filo esagerata. Mia figlia, esattamente come io ho fatto alla sua età, usa comunque il Lego esclusivamente per costruire case e casette dove ambientare le avventure delle bambole. Io lo facevo con le Barbie, lei con i cuccioletti delle sorpresine Kinder.
Le signorine Friends hanno le gambe, le braccia e un'inquietante tendenza a smarrire la parrucca, ma nella funzione non sono per nulla diverse dai soliti omini Lego mezzi cubici, solo più carine. Peraltro il Pituffo si è scelto un Lego Chima, e anche l'omino con la testa d'aquila che c'era allegato ha la testa d'aquila decisamente più dettagliata rispetto ai copricapi degli omini cubici che ricordo io. E' solo che ai maschi, o almeno al mio, frega ben poco del resto della figura umana. 

Se differenziare un giocattolo tra la versione colori-di-base e la versione rosa-e-viola è indice di una volontà sessista-discriminatoria, io onestamente prima che alla Lego romperei le scatole ai produttori di biciclette. Che costano ben più di un secchio di mattoncini, eppure mia figlia già sbraita che quella gialla di suo fratello la inforcherà solo se la dipingeremo di viola.

Certo, io non avrei fatto i mattoncini rosa, anzi no: li avrei fatti, ma aggiungendo il rosa e il viola ai colori di base e creando mattoncini color dell'arcobaleno per tutti.

E poi venderei, rigorosamente a parte, i pacchetti di personaggini e gli accessorietti da due millimetri, in modo che ogni bambino si sentisse libero di mettere i personaggi che vuole sulla costruzione che LUI si è inventato, senza troppi libretti delle istruzioni.

Ma visto che questo non sembra compatibile con le attuali tendenze di mercato, ho bisogno che mi diate delle dritte.

Nel malaugurato caso in cui non riuscissi, nel medio periodo, a cavarmela con un secchio di mattoncini rosa e un altro paio di signorine in confezione mini, chiedo a voi genitori esperti di Lego:

Come si tengono in ordine le costruzioni in kit?

Si inchiodano con l'attack come se fossero gli esercizi di modellismo che in realtà sono e poi ci si gioca come se fossero i giocattoli raffigurati sulla confezione?
(fighissimo questo, devo assolutamente proporlo al nonno da realizzare!)


Si smontano a fine gioco e si reinseriscono nella confezione rigorosamente accoppiati con il libretto delle istruzioni, sperando che un giorno le creature diventino autonome nell'assemblaggio?


Si smontano a fine gioco e si buttano a casaccio nel cesto dei mattoncini, sperando che le creature utilizzino i pezzi per costruzioni libere e creative, conservando da una parte i libretti delle istruzioni, metticaso che un giorno vogliano riprovare e che l'attacco di nervi non colga nessuno già nella fase della ricerca dei pezzi nel cesto?

O si buttano nel cesto dei Lego montati, sperando che durino e incrociando le dita?

(scappo, che la Pulce vuole che le pettini il cagnolino da un centimetro e mezzo prima che il negozio chiuda...)



9 commenti:

Ordnas ha detto...

Bel quesito. Noi per il momento abbiamo tutto mischiato (compresi i set "Signore degli Anelli Sono Di Noi Grandi Non Provate A Mischiarli Con Gli Altri") insieme. Giusto questa mattina mi chiedevo se c'è una qualche possibilità di ri assemblare qualcosa... Però abbiamo trovato in svendita i Lego Bricks (i contenitori) che sono fantastici. E almeno adesso riusciamo a separare i Lego dai Playmobil. ;-)

Comunque i miei anche coi set li usano come gli originali... Ovvero assemblando a piacere... Oggi Lars girava con un poliziotto con faccia da orco e capelli da hobbit! :-)

Unknown ha detto...

Io oggi ho provato a mettere il Chima aquilotto nella vasca da bagno di Lego Friends... è stato rimosso con aria sdegnatissima... Valerio però ridacchiava mentre preparavo lo scherzo... forse è solo questione di tempo perchè si abituino all'idea che i personaggi vagheranno da un set all'altro :-D

Mari ha detto...

Anzi, sei sopravvissuta allo scherzo...i nostri set per le microbambole sono dotati di water, rigorosamente inutilizzato: un giorno che stavano giocando insieme Mico ha provato a farci sedere sopra una bambolina pe fare pipì e apriti cielo! Giulia gli ha proibito categoricamente di giocare "con cose da femmine" se non sa come si fa (a nulla è valsa la fraterna obiezione "ma le femmine ci vanno, in bagno!ANCHE TU CI VAI!"). Attenta ai pezzi apparentemente non fondamentali sparsi per casa che "potrebbero" (lo fanno sempre :( ) finire nell'aspirapolvere, che poi tocca cominciare una ricerca peggio che CSI (un capello medio-lungo avvolge fino a tre lampeggianti degli aerei lego!!!)

Unknown ha detto...

Mari e non so se hai visto i croccantini del cagnolino! I fiocchetti per i capelli!!!!! I fiorellini dentro ai vasettini di fiori!!! Sento l'aspirapolvere che si lecca i baffi dallo sgabuzzino delle scope!!!!!!

Mari ha detto...

Ma perché, il tuo li digerisce? noi dobbiamo fare sempre interventi degni del cacciatore di Cappuccetto Rosso....esperienza di anni, partendo dagli accessori delle Konnitchua Babies (bambole di tre centimetri con accessori proporzionati che ti auguro di cuore di riuscire ad evitare :D)

Unknown ha detto...

Mari io ho un Dyson specifico per i possessori di animali pelosi... se non si scosta in fretta aspira pure il gatto, altrochè Lego :-D

(aggiornamento: pur di convincere il fratello a giocare con lei al salone di bellezza per microcagnolini, la Pulce ha messo alla Legofriend un orrendo casco da Hero Factory... direi che c'è terreno per far crescere del buon gioco creativo, nonostante i paletti imposti dalla Lego medesima :-D)

Anonimo ha detto...

Commento poco organico, ma fa niente.
Mio figlio ottenne ha amato il lego da piccolissimo. Centinaia di pezzi, di set, soprattutto di star wars, che siamo appassionati anche noi, tanto che abbiamo questo che plana nel soggiorno:
http://lego.wikia.com/wiki/10179_Ultimate_Collector%27s_Millennium_Falcon
alla cui costruzione l'allora cinquenne ha contribuito... In realta' lui smonta i set, perde i pezzi (sic!) e poi ricostruisce astronavi di sua invenzione.
Concordo con l'utilizzo diverso del lego tra bambini e bambine, almeno nella mia esperienza. Io da piccola avevo questo:
http://www.pixelageworld.it/articolo/lego-presenta-la-famiglia-clic-clac-lego-1974
e ho passato l'infanzia a costruirgli mobiletti e pezzi per la casetta. Mi ha sempre fatto schifo l'idea di costruire macchine :-).Purtroppo non ho mai avuto abbastanza pezzi di un solo colore per costruirmi una casetta come avrei desiderato e nemmeno abbastanza tegole rosse :-)...
Il mio appunto ai lego friends e' solo il fatto di volerli mettere in una scatola rosa... E dopotutto se hanno ampliato la gamma dei colori (rispetto a quelli che avevo io da piccola) ai grigi, altre tonalita' di verde, turchese, bordeaux... perche' non rosa per tutti? E scatole non rosa?
Alessandra

m@w ha detto...

Come sai, io ho tenuto duro: ho tentato e tuttora sto portando avanti l'esperimento di non indulgere in diversificazioni di genere.
Ciò nonostante i miei figli sono ben certi della loro identità pur continuando moltissimo a giocare insieme a giochi generalmente considerati "da maschi" o "da femmine". Esisterebbero anche i giochi neutri a parer mio, ma appunto se sono rosa diventano "da femmine", se non lo sono, diventano "da maschi".
Per quanto riguarda i Lego, dopo i Duplo con cui talvolta giocano ancora, abbiamo comprato e ricevuto solo confezioni base e qualche set city e creator. Niente Friends e niente linee "da maschi". Tutto è rigorosamente mischiato e quel che non è stato fagocitato dall'aspirapolvere viene usato per fare quel che gli pare, soprattutto improbabili mezzi di trasporto ed edifici. Niente ambientazioni per le bambole perché la Minica non è troppo appassionata al genere. Ne ha alcune, di varie dimensioni, ma ci gioca pochissimo.
Le altre soluzioni mi sembrano autonomamamente percorribili solo per veri appassionati e soprattutto ragazzi molto più grandi che vedrebbero la convenienza di avere miliardi di pezzi suddivisi con un qualche criterio.
Per i tuoi direi che il contenitore capiente (dove ci sta pure l'oggetto costruito) e qualche sub-contenitore in plastica per i micropezzi più significati mi sembra già un obbiettivo ambizioso.

Unknown ha detto...

Alessandra e M@w perdonatemi: questo blog langue talmente tanto che ogni tanto rinuncio a venire a vedere se ci sono commenti :°-(

Questo blog non si chiamerebbe vite complicate, se una volta tanto i miei figli si degnassero di sottopormi un problema semplice.
Mia figlia ha dei gusti decisamente "girly", gioca con le bambole, costruisce casette, vuole "le cose da femmina" e io, in assenza di alternative neutre già presenti in casa, non avrei nessun problema filosofico ad accontentarla. Ma il suo Colore Preferito Dominante non è il rosa, bensì il celeste. Che pur non essendo minimamente apprezzato dai maschi, non è minimamente rappresentato nell'offerta Lego, volendo escludere un paio di kit Creator per casette decisamente girly ma pochissimo giocabili.

E non solo: in commercio esistono delle scatole "booster" contenenti solo mattoncini senza contenitori o temi particolari, ma i pezzi "non friends" in colore pastello vengono esclusivamente nella scatola fucsia. Pensavo quindi di comprarla, travasarla nel cestone dei pezzi "colori di base", creare autonomamente la mia Scatola di Lego con tutti i colori, e tenere quella pink per le casette (montate e, non escludo, incollate) delle Friends.

Ma ancora: entrambi i figli considerano i mattoncini Lego un accessorio per meglio giocare con i personaggini Lego: e nè le Friends nè i personaggi che piacciono al Pituffo sono acquistabili singolarmente: ad ognuno si abbina almeno un mini-kit che io devo montare e loro distruggono in un nanosecondo.

Concludo quindi che noi, come famiglia, proprio non siamo pronti per l'offerta di questa ditta... cosi' come, all'epoca dei Duplo, l'unica scatola che ebbe successo a casa nostra fu una gelateria di Hello Kitty, compatibile ma della concorrenza.

Ora resta da convincere la Pulce di questa amara realtà... e da trovare un contenitore grande abbastanza per archiviarci i poveri resti delle costruzioni...

E da far rassegnare me all'idea che ci vorrà ancora qualche anno (se mai il giorno dovesse venire) per potermi veramente divertire coi mattoncini come piacerebbe a me :-D