giovedì 14 novembre 2013

Il metodo Kinder (fondamenti di marketing per mamme)

E adesso stai a vedere che colei che era convinta di aver volontariamente rinunciato alla carriera e financo rinnegato il suo background accademico in nome della maternitá si ritrova a scrivere un blog di marketing per mamme e affini. No, non credo che sarà così. Ė solo una coincidenza, davvero! Sto per sbloggare un banalissimo aneddoto domestico, e mi è solo venuta l'associazione di idee.

Col caso Kinder, che per quanto mi riguarda è il marchio-mito di come con una buona comunicazione si possa vendere anche il ghiaccio ai pinguini. Io guardo i prodotti Kinder ed improvvisamente la casalinga provvida, salutista e buongustaia che è in me lascia il posto alla donna di marketing che sconvolta da cotanto genio si fionda a comprare la qualunque in quantità industriale solo per premiare  la bravura di questi sconosciuti che si ostina a vivere come colleghi.

Perché vedete. Il cioccolato è tanto più prezioso quanto più cacao contiene. Solo la Kinder riesce a venderci "più latte e meno cacao" convincendoci che sia il meglio per i nostri figli e facendocelo pagare quanto un 70% cacao della pasticceria. Ma il genio non si ferma qui: sempre loro hanno inventato l'uovo di pasqua che si vende tutto l'anno e non si sono fermati qui, arrivando a superare la più ineluttabile delle stagionalità, quella che impediva di vendere il cioccolato d'estate. Perché si scioglie. Infatti loro c'è lo vendono sciolto con allegato il cucchiaino. Miti. Geni. Il cioccolato bianco mi fa schifo ma ve lo compro uguale perché vi stimo troppo.

Fatta questa premessa, il mio caso familiare, che non sa di cioccolato bensì di patate al forno.
Dovete sapere che dopo quasi dieci anni di matrimonio ho svelato a mio marito che in realtà nelle patate al forno che tanto gli piacciono c'è l'aglio che lui è convinto di detestare. Il che mi ha permesso di tornare finalmente a usare l'aglio fresco invece di quello in polvere. a quel punto ovviamente il rischio era che i bimbi addentassero uno spicchio per sbaglio e per associazione di idee iniziassero a schifarmi l'ennesimo vegetale.

Insomma. Stufa di scavare preventivamente nelle patate, un giorno dichiaro: ragazzi, in queste patate c'è uno spicchio d'aglio. Chi se lo ritrova nel piatto e me lo consegna vince cinque centesimi. Se lo mangiate per sbaglio e non piangete i cinque centesimi diventano dieci.

Beh. Da un annetto l'aglio nelle patate è il nostro personale Biscotto Zebrato. Devo metterne minimo due spicchi per garantire maggiori probabilità di vittoria, e comunque li devo contare, perché eè troppo facile dire "l'ho mangiato" e farsi pagare spicchi inesistenti.

(Se vi viene un'idea simile che si possa applicare alle verdure in generale vi dò cinque centesimi anche a voi!)