lunedì 15 ottobre 2012

E se ce la impiccassi, con quelle sue calze lunghe?


Si vabbè, fighissimi i fantagenitori. Però Timmy ce li ha perchè ha due genitori che lo ignorano, una babysitter sadica, un maestro psicopatico... sicuro che li vorresti ancora, se in cambio dovessi rinunciare alle attenzioni di mamma e papà, alla nonnasitter che ti vizia, alle tue maestre tanto carine?
 
...hemm... no... beh...ni... però certo che i Fantagenitori...
 
Si vabbè, fighissima Pippi Calzelunghe, però poverina che nessuno si occupa di lei... sai che gusto andare a letto coi piedi al posto della testa, se non hai una mamma che viene a rimboccarti le coperte... comunque per me va bene eh? In qualunque cosa voi impariate a cavarvela da soli senza coinvolgermi, io mi rendo disponibile a scendere a patti sulle regole. Fatemi sapere, ok?
 
...hemm...magari adesso no... però certo che Pippi...
 
Si vabbè, mi hanno un po' stufata  anche queste maestre entusiaste di te a scuola... bisognerebbe che sapessero che ogni compito ben fatto che consegni contiene brandelli del fegato della tua mamma... e poi scusa: la A è brava quanto te, ed è altrettanto simpatica, caciarona e stimata dalle amiche... eppure non si sente umiliata quando scrive i compiti sul diario in modo che la sua mamma possa poi leggermeli al telefono...
 
Ma io non voglio essere come la A, io voglio essere come S, che a casa non gli fanno fare i compiti e che nessuno alla mattina lo rincorre fuori dal letto per farlo arrivare prima della campanella. 
 
Si vabbè, ma a te piacerebbe essere chiamato dalla maestra che ti fa una domanda a cui non sai rispondere?
(no, ma S ci si è abituato, potrei abituarmi anch'io)
E stare tutto il pomeriggio affidato a non si sa chi, con tua sorella da badare, e caragrazia se qualcuno a una certa ora vi dà la merenda?
(no, ma se S picchia sua sorella nessuno lo sgrida. E la merenda S a volte ce l'ha, e quando ce l'ha sono le patatine del sacchetto, e tu non me le metti mai)
 
E comunque guarda che non è che i genitori di S abbiano scelto di farlo crescere così perchè pensano che per lui sia meglio: si trovano in una situazione in cui devono lavorare troppe ore e non hanno nemmeno il tempo di badare ai loro figli. E poi vengono da un paese straniero, capiscono male la nostra lingua e forse non gli fanno fare i compiti perchè proprio non sono capaci. Sai che se S imparasse benissimo a leggere, scrivere e studiare farebbe un bellissimo regalo non solo a sè stesso, ma anche ai suoi genitori?. Anzi io credo che voi dovreste farglielo capire questo a S, che è pure un bimbetto intelligente e simpatico... vuoi che lo invitiamo qualche pomeriggio a fare i compiti qui?
 
Mamma ma sei fuori? Lui è contentissimo di non fare i compiti !!!
 
Ok, e io sono contentissima che tu li faccia. Odiami pure, sopporterò.
 
Questo, più o meno tutti i giorni.

Poi, questa mattina. Dopo una notte insonne causa Pulce e altri pensieri, sveglio tardi il Pituffo e ci scapicolliamo a scuola con a disposizione un numero di minuti che non prevede l'eventualità di dare la precedenza alla rotonda nè di dover aspettare che qualcuno ci lasci libero un parcheggio davanti scuola.
A tre metri dalla partenza il Maggiolone pianta un capriccio con tanto di spia rossa e motore che non si riavvierà senza che gli sia versata una bottiglia intera di Evian nel radiatore.
A tre metri dall'arrivo, squilla il cellulare: è il papy che ci segnala che abbiamo dimenticato a casa la cartella.
Ci scapicolliamo a casa, prendiamo lo zainetto e torniamo a scuola.
 
Sulla strada preparo il Pituffo alla suo Primo Ingresso a Scuola in Colossale Ritardo. Oh mi raccomando, prima di entrare in classe bussa, e poi per prima cosa chiedi scusa... dì pure solo che è stata colpa mia, che si è spenta la macchina...
 
Tranquilla mamma, vedrai che non ho fatto più tardi di S.
 
E basta con questo S! Non me ne frega niente di lui, delle regole della sua famiglia e del suo rendimento scolastico! Mio figlio sei TU, e io intendo offrirti opportunità migliori, per il tuo futuro, di quelle che la mamma di S ha scelto di offrire a lui!
 
E poi mi fermo, perchè ogni parola che dirò da questo momento (e da questo punto d'incazzo) in avanti potrebbe avere interpretazioni classistico-razziste che non condivido e non voglio che mio figlio concepisca prima di arrivarci autonomamente, mi auguro tra molti anni o mai.
 
Poi corriamo sul vialetto fradicio di pioggia che ci impedisce di tagliare per il prato, slalomando tra genitori che ciondolano a passo di lumaca e contemporaneamente dicono ai figli corri che è tardi, e per fortuna siamo dietro di loro e il Pituffo passa inosservato attraverso il ragionevole ma rassegnato brontolio della bidella. Gli lancio l'ultimo Corri! e mi scapicollo a mia volta verso l'ufficio. Alzo a malapena lo sguardo quando una voce allegra mi saluta.
 
Ciao, mamma del Pituffo!
Ha una faccia così simpatica che mio malgrado gli faccio un sorrisone mentre lo saluto e gli auguro buona giornata.
 
Perchè in fondo è veramente un gran figo: ha sette anni e sta dimostrando grande positività e grande capacità di adattamento alla vita non facile che gli sta capitando. Al punto che gli amici lo venerano come il Fonzie della situazione. Laddove non si sono fatti scrupolo alcuno, benchè piccoli, ad isolare altri "rompiscatole-discoli-disturbatori".
 
Però cazzarola, S, almeno oggi, non potevi arrivare a scuola un po' prima?

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