Già da molti mesi il Pituffo si aggira per casa bloccando un metro avvolgibile ed applicandolo qui e là per la casa, tanto per rendersi conto se veramente l'apertura alare di questo o quest'altro uccello sia tale da impedirgli di entrare da una nostra finestra, ammesso e non concesso che possa sopravvivere in Pianura Padana quel tanto che basta per provare ad infilarsi proprio nel nostro salotto.
E poi ti piazza quelle domande a bruciapelo, del tipo "ma perchè se 10cm è diverso da 100cm e invece 0,1m è uguale a 0,10m?"
Che una vorrebbe anche venire incontro alle sue più che legittime curiosità, però a un bel momento viene anche spontaneo fargli notare che se per adesso lui si concentrasse sulla memorizzazione delle tabelline questo gli renderebbe molto più semplice, l'anno prossimo, affrontare le equivalenze e il sistema metrico decimale con il supporto di una professionista del settore che ha studiato il metodo giusto per farglielo capire con un'unica semplice lezione. Ma vabè.

Intanto stamattina eravamo di nuovo in ritardo per la campanella, e questa volta era solo ed esclusivamente colpa mia, che non ho più il fisico per affrontare una serata di Pizza&Pettegolezzi con le colleghe mamme e poi alzarmi all'ora giusta per mandare i figli a scuola. Oltretutto il traffico era particolarmente selvaggio, o forse ero solo io che avevo i riflessi più lenti. Ulteriormente rallentati dal silenzio innaturale dell'abitacolo, abitato per l'appunto da un Pituffo pensieroso dopo che avevo fatto il clamoroso errore di augurargli una schiacciante vittoria di squadra alla gara di lettura cui la sua classe parteciperà stamattina in biblioteca.
E cosi', mentre mi sbriglio dalla rotonda e mi affretto ad infilarmi nel controvialetto che porta a scuola, vengo apostrofata all'improvviso:
A CHE VELOCITA' STAI ANDANDO?!
Ohibò. Non mi sembrava di aver fatto chissà che scatto o di aver preso troppo allegramente la curva... guardo il tachimetro. Vado a cinquanta all'ora, Pitu.
Stai andando come un ippopotamo.
Beh, amore... è il limite massimo di velocità che il codice della strada impone nel centro abitato... poi lo sai, che da questo punto in poi non c'è il marciapiede e possono passare dei bimbi che vanno a scuola... anche se siamo in ritardo dobbiamo pensare anche alla sicurezza nostra e altrui...
Ma guarda che cinquanta all'ora non è lento, per un animale pesante come l'ippopotamo.
(poi dicono la jungla urbana. Potrebbero dire anche la savana, ma magari questa cosa al Pituffo gliela segnalo quando si iscrive a zoologia)