sabato 9 marzo 2013

Decluttering ad ostacoli

Tre su quattro componenti della mia famiglia vivono con una certa ansia l'esistenza del bidone dell'immondizia.
Si va dalla vera e propria ansia-da-separazione-da-alcunchè della Pulce, al collezionismo estremo (compresi i foglietti illsutrativi) del Pituffo, al marito che ispeziona l'immondizia prima di buttarla, e nasconde tutto ciò che secondo lui è meritevole di essere conservato.

E poi ci sono io che continuo a minacciare di sbattere mezza casa nel sacco nero, e forse è questo il motivo per cui i figli non mi lasciano MAI sola in casa, provocandomi uno stato mentale che alterna tra l'esaurimento nervoso da casino estremo e la voglia di candidarmi per una puntata di Sepolti in Casa.

L'altra mattina il buongiorno me l'ha dato il milionesimo disegno del Pituffo abbandonato sul parquet.

In preda ad un attacco di dematerializzazione 2.0, mi affretto a fotografare l'opera, pinnarla su Pinterest e farla sparire prima che il Pituffo, che senz'altro non ricorda di averla tracciata, la veda e decida di non poterne MAI più fare a meno.

Ma ahimè, sulla via per il bidone della carta incrocio il marito che mi guarda con sospetto. Lo anticipo: guarda che l'ho già fotografato e pinnato, adesso lo appallottolo tenendo rigorosamente la parte disegnata all'interno, tu bada bene di non farne parola col Pituffo che seno' viene su un dramma. 



ECCO, PENSA SE AVESSE FATTO COSI' LA MAMMA DI PICASSO.

Nessun commento: