mercoledì 31 ottobre 2012

Pessimo inizio di shopping prenatalizio

In questa casa esiste una Lista Nera dei Giocattoli Che Non Devono Neanche Essere Chiesti, perchè tanto già si sa che i genitori si opporranno con ogni forza al loro acquisto.

Detta lista comprende, per ragioni diversissime tra loro alcune delle quali sarebbero lunghe e complesse da spiegare, armi, giocattoli con pezzi troppo piccoli, pupazzi di peluche, giocattoli interattivi schiaccia-e-suona, nuovi elementi di collezioni che hanno superato la misura del contenitore loro dedicato e, in linea generale, doppioni di cose già acquistate e poi poco giocate, maltrattate o smarrite.

Forse per questa ragione, la Pulce non ha nemmeno accennato ad una sua particolare simpatia per il Cretinissimo Coniglio Interattivo Da Ottanta Euro di cui passa la pubblicità.

Dovrebbe infatti esserle chiaro dalla nascita che detto giocattolo è di peluche (e ne abbiamo già troppi) e non fa nulla che un peluche che abbiamo non possa fare con un piccolo aiuto della nostra voce e della nostra fantasia. 

Le è talmente chiaro che non ci ha mai chiesto di comprarglielo. Se è per quello non ci ha mai nemmeno detto che le piace la pubblicità. Ci ha semplicemente informati del fatto che Babbo Natale glielo porterà.

Quando ha capito che stavamo delicatamente accennando alla possibilità che Babbo Natale non riuscisse ad accontentarla, è stata colta da una di quelle crisi di sconforto - lutto - disperazione totale che ti fanno sentire un pessimo genitore.

Mentre mi consolavo al pensiero di avere a disposizione un paio di mesi per sperare che la Pulce cambi idea spontaneamente, o per trovare un'alternativa sufficientemente soddisfacente per lei ma ad un prezzo compatibile con la mia etica e il mio reddito, mi appare davanti agli occhi l'Orrendo Coniglio Interattivo. A venti euro e sessantatrè. Più otto di spedizione.

Ora, sia ben chiaro. La mia stima nei confronti di questa tipologia di giocattolo non varia in base al prezzo di vendita. Continuo a detestare i peluche interattivi. Ma credo fortissimamente nell'esistenza di Babbo Natale, che alle volte si manifesta sotto forma di opportunità di accontentare il desiderio (benchè del cavolo) di una bambina buona ad un prezzo ragionevole.

Nel giro di due minuti inserisco nel carrello, ordino, pago. I signori della carta di credito confermano via SMS la disponibilità della cifra.

Nel giro di altri cinque minuti, una mail di Amazon (non quella di Stracazzettipuntocom!) mi conferma che l'ordine è stato accettato e mi sarà spedito in tempi brevi dal loro affiliato.

Poche ore dopo, un'altra mail, sempre di Amazon, mi conferma che l'ordine è stato annullato dal venditore.

La ragione non me la dicono, si limitano a garantirmi che nessun soldo è stato o sarà prelevato dalla mia carta di credito con riferimento a questo ordine. E ci mancherebbe altro!

Io sono cliente di Amazon dal 1998 e li ho sempre trovati un negozio oltremodo corretto. Addirittura una volta mi hanno rispedito libri che stavano banalmente arrivando tardi a causa delle poste italiane.

So benissimo anche che Amazon è una roba, e i negozietti del cavolo che vendono tramite Amazon sono tutta un'altra roba. Che trovi quello perbene e quello semplicemente troppo pulcioso per aprirsi un negozio per conto suo.

Però se fossi Amazon pretenderei che tutta questa gente che si fregia del mio nome per fare delle vendite garantisse una qualità del servizio quantomeno comparabile alla mia.

E che se mettesse in vendita un oggetto fosse obbligato a venderlo a quel prezzo, quand'anche fosse palesemente sbagliato. Ce n'erano tre disponibili, uno lo vendi a me cosi' la prossima volta impari a stare attento quando pubblichi gli annunci, gli altri due li fai sparire prima di fallire.

Altrimenti dico alla Pulce il vero motivo per cui Babbo Natale non potrà esaudire il suo desiderio, e poi la mando a piangere sulla vostra homepage.

martedì 16 ottobre 2012

Back to school /x: per le mamme dei piccoli disordinati

Avevo promesso di piantarla coi post a tema cancelleria.

Ma questa è solo una segnalazione. Potrebbe sembrarvi un publiredazionale e forse un po' lo è, ma continuo a garantirvi che lo faccio gratis e spontaneamente e solo sui prodotti che mi piacciono (cara signora Eastpak: ho però visto che l'oggetto di cui sotto lo fai anche decorato con gli animaletti. Se me lo vuoi mandare scrivimi che ti dò l'indirizzo).

Avevo anche promesso di non comprare più niente di nuovo per scuola al Pituffo finchè non fosse diventato più saggio nell'utilizzo delle cose che ha.

Ma a un certo punto ho avuto un'illuminazione.

E cioè che quest'anno, rispetto all'anno scorso, il Pitu smarrisce molta meno cancelleria. E' bravino, ci sta attento, se qualcosa non torna oggi magari torna domani, però in un mese di scuola abbiamo veramente-veramente smarrito solo tre pastelli e due gomme.

Ma non c'era assolutamente verso di convincerlo a rimettere le cose nell'astuccio. Portava tutto a casa, rigorosamente sparso nello zaino.

Terzo dettaglio: ogni volta che mi prestavo, a fine compiti, a temperargli tutte le matite e reinfilargliele nell'astuccio in rigoroso ordine di arcobaleno, si contorceva in preda alla più atroce delle sofferenze.

Dopo il gesso sulla lavagna, che a me non dà fastidio alcuno, e il metallo che sbatte, che mi fa alzare la pelledoca solo a scriverlo, ho scoperto un altro rumore molesto, quello che annienta mio figlio ed è ahimè drammaticamente diffuso: quello della stoffa grattata.

Ovviamente so che è pigrone e disordinatone, ma mi son detta: metti mai che non mette a posto le matite perchè il rumore gli fa venire la pelle d'oca. In fondo io impazzisco al ristorante se quello al tavolo dietro morde la forchetta...

E allora ho ripensato a questo astuccio, che mi era piaciuto quando l'avevo visto ma non l'avevo preso perchè avevo promesso di non farlo, e anche perchè mi ero detta che se fosse caduto in terra avrebbe sparso tutto in giro... si vabbè, ma se mio figlio non mette le matite negli elastici e le lascia sparse sul tavolo, basta spostare un quaderno per ottenere lo stesso risultato, no?

E allora eccolo qui:


L'unico difetto che ho riscontrato (e che al Pitu sembrerà un gran pregio!) è che gli elastici sono piuttosto larghi e non reggono le matite e le penne in modo sicurissimo. Fortuna che per ora stiamo usando le matite ergonomiche cicciotte.

Il vantaggio è che basta sbatterci la roba dentro,  ed è fatta.

Il rischio è che non hai un'idea visiva delle matite mancanti. Solo che... da quando lo usiamo non è più venuta a mancare nessuna matita!!

Veramente offensivo invece il prezzo, a mio avviso alto anche per un astuccio cult per adolescenti.

In ogni caso io gli dò cinque stelline e non posso che consigliarlo a chi condivide il nostro dramma astuccistico :-D

lunedì 15 ottobre 2012

E se ce la impiccassi, con quelle sue calze lunghe?


Si vabbè, fighissimi i fantagenitori. Però Timmy ce li ha perchè ha due genitori che lo ignorano, una babysitter sadica, un maestro psicopatico... sicuro che li vorresti ancora, se in cambio dovessi rinunciare alle attenzioni di mamma e papà, alla nonnasitter che ti vizia, alle tue maestre tanto carine?
 
...hemm... no... beh...ni... però certo che i Fantagenitori...
 
Si vabbè, fighissima Pippi Calzelunghe, però poverina che nessuno si occupa di lei... sai che gusto andare a letto coi piedi al posto della testa, se non hai una mamma che viene a rimboccarti le coperte... comunque per me va bene eh? In qualunque cosa voi impariate a cavarvela da soli senza coinvolgermi, io mi rendo disponibile a scendere a patti sulle regole. Fatemi sapere, ok?
 
...hemm...magari adesso no... però certo che Pippi...
 
Si vabbè, mi hanno un po' stufata  anche queste maestre entusiaste di te a scuola... bisognerebbe che sapessero che ogni compito ben fatto che consegni contiene brandelli del fegato della tua mamma... e poi scusa: la A è brava quanto te, ed è altrettanto simpatica, caciarona e stimata dalle amiche... eppure non si sente umiliata quando scrive i compiti sul diario in modo che la sua mamma possa poi leggermeli al telefono...
 
Ma io non voglio essere come la A, io voglio essere come S, che a casa non gli fanno fare i compiti e che nessuno alla mattina lo rincorre fuori dal letto per farlo arrivare prima della campanella. 
 
Si vabbè, ma a te piacerebbe essere chiamato dalla maestra che ti fa una domanda a cui non sai rispondere?
(no, ma S ci si è abituato, potrei abituarmi anch'io)
E stare tutto il pomeriggio affidato a non si sa chi, con tua sorella da badare, e caragrazia se qualcuno a una certa ora vi dà la merenda?
(no, ma se S picchia sua sorella nessuno lo sgrida. E la merenda S a volte ce l'ha, e quando ce l'ha sono le patatine del sacchetto, e tu non me le metti mai)
 
E comunque guarda che non è che i genitori di S abbiano scelto di farlo crescere così perchè pensano che per lui sia meglio: si trovano in una situazione in cui devono lavorare troppe ore e non hanno nemmeno il tempo di badare ai loro figli. E poi vengono da un paese straniero, capiscono male la nostra lingua e forse non gli fanno fare i compiti perchè proprio non sono capaci. Sai che se S imparasse benissimo a leggere, scrivere e studiare farebbe un bellissimo regalo non solo a sè stesso, ma anche ai suoi genitori?. Anzi io credo che voi dovreste farglielo capire questo a S, che è pure un bimbetto intelligente e simpatico... vuoi che lo invitiamo qualche pomeriggio a fare i compiti qui?
 
Mamma ma sei fuori? Lui è contentissimo di non fare i compiti !!!
 
Ok, e io sono contentissima che tu li faccia. Odiami pure, sopporterò.
 
Questo, più o meno tutti i giorni.

Poi, questa mattina. Dopo una notte insonne causa Pulce e altri pensieri, sveglio tardi il Pituffo e ci scapicolliamo a scuola con a disposizione un numero di minuti che non prevede l'eventualità di dare la precedenza alla rotonda nè di dover aspettare che qualcuno ci lasci libero un parcheggio davanti scuola.
A tre metri dalla partenza il Maggiolone pianta un capriccio con tanto di spia rossa e motore che non si riavvierà senza che gli sia versata una bottiglia intera di Evian nel radiatore.
A tre metri dall'arrivo, squilla il cellulare: è il papy che ci segnala che abbiamo dimenticato a casa la cartella.
Ci scapicolliamo a casa, prendiamo lo zainetto e torniamo a scuola.
 
Sulla strada preparo il Pituffo alla suo Primo Ingresso a Scuola in Colossale Ritardo. Oh mi raccomando, prima di entrare in classe bussa, e poi per prima cosa chiedi scusa... dì pure solo che è stata colpa mia, che si è spenta la macchina...
 
Tranquilla mamma, vedrai che non ho fatto più tardi di S.
 
E basta con questo S! Non me ne frega niente di lui, delle regole della sua famiglia e del suo rendimento scolastico! Mio figlio sei TU, e io intendo offrirti opportunità migliori, per il tuo futuro, di quelle che la mamma di S ha scelto di offrire a lui!
 
E poi mi fermo, perchè ogni parola che dirò da questo momento (e da questo punto d'incazzo) in avanti potrebbe avere interpretazioni classistico-razziste che non condivido e non voglio che mio figlio concepisca prima di arrivarci autonomamente, mi auguro tra molti anni o mai.
 
Poi corriamo sul vialetto fradicio di pioggia che ci impedisce di tagliare per il prato, slalomando tra genitori che ciondolano a passo di lumaca e contemporaneamente dicono ai figli corri che è tardi, e per fortuna siamo dietro di loro e il Pituffo passa inosservato attraverso il ragionevole ma rassegnato brontolio della bidella. Gli lancio l'ultimo Corri! e mi scapicollo a mia volta verso l'ufficio. Alzo a malapena lo sguardo quando una voce allegra mi saluta.
 
Ciao, mamma del Pituffo!
Ha una faccia così simpatica che mio malgrado gli faccio un sorrisone mentre lo saluto e gli auguro buona giornata.
 
Perchè in fondo è veramente un gran figo: ha sette anni e sta dimostrando grande positività e grande capacità di adattamento alla vita non facile che gli sta capitando. Al punto che gli amici lo venerano come il Fonzie della situazione. Laddove non si sono fatti scrupolo alcuno, benchè piccoli, ad isolare altri "rompiscatole-discoli-disturbatori".
 
Però cazzarola, S, almeno oggi, non potevi arrivare a scuola un po' prima?

domenica 7 ottobre 2012

Party Mamas /3: postumi


Vi regalo l'unico consiglio che la mia esperienza mi permette di darvi sulla pasta di zucchero: Non usatela mai per ricoprire la torta più grande che abbiate mai coperto in vita vostra, nella mattina della festa.

Il primo mezzo chilo l'ho dovuto buttare perchè si è seccato dopo il milionesimo tentativo di stenderlo (d'altra parte se non ci aggiungi sotto dello zucchero o dell'amido si attacca all'asse...).

Il secondo mezzo chilo alla fine l'ho lasciato sulla torta anche se aveva delle orribilissime crepe.

Ho usato le decorazioni come toppe, avrei anche potuto fare più pokeball, ma ve lo dico onestamente: se vedo un altro tocchettino di pasta di zucchero vomito.

Siamo quindi andati alla festa con tutti gli sbreghi, e come era da prevedere nessuno li ha notati.

E soprattutto, la torta sotto alla schifezza zucchero-colorina-crepatina era buonissima.

Ma sopra-soprattutto, il vero gusto della birthday cake è avere tanti buoni amici che ti aiutano a spegnere le candeline. E da questo punto di vista il Pituffo è veramente molto, molto fortunato.


sabato 6 ottobre 2012

Party Mamas /2,90: Crisi iperglicemica da contatto

E insomma, alla fine sono riuscita a fare tutto quello che avevo in programma di fare oggi.

Nel frattempo siamo anche stati ad un'altra festa di compleanno, in cui ovviamente il buffet era più ricco  e meglio svolto di quello che generalmente predispongo io (quello di quest'anno risentirà positivamente dal fatto di avere due socie), la qual cosa mi ha assolutamente convinta che ho ancora moltissima strada da fare sulla via della buona cucina, ma anche che la mia idea dei muffin ha un risultato decisamente più pratico ed estetico rispetto al tot di torte che ok, fanno tanto compleanno, epperò sono più complicate da tagliare e prelevare.

Per una festa di bambini, ma soprattutto per il calcolo delle calorie da assumere nelle mie colazioni, ho scelto il formato "minimuffin" da 3,5 cm di diametro: nella teglia ce ne stanno 24 e con una ricetta a dosi standard si fanno due infornate, che tra l'altro cuociono (nel mio forno) in soli 15 minuti.

Ergo, con due mezz'ore di forno e meno di una per impasto e porzionamento sono stati prodotti 96 minimuffin, di cui 24 con gocce di cioccolato e 24 cioccolato e basta. L'altro vantaggio dei muffin è che si conservano perfettamente in freezer, e questo è particolarmente pratico per la colazione, ma è stato assolutamente vitale in vista della festa, perchè alla fine mi è bastato tirarli fuori ieri sera per averli pronti stamattina da decorare.

                                                      

Ovviamente sulla base di idee viste su Pinterest e con tecniche mai sperimentate prima.
Comunque alla fine è andato tutto bene. Preme in ogni caso la necessità di segnalarvi il meraviglioso servizio (per non dire dell'assortimento!!!) di Caramellandia e Cantavenna, siti che ringraziamo per la preziosa fornitura delle codette monocromatiche, delle scatole portamuffin, e naturalmente della teglia da minimuffin di cui qui vedete in alto a sinistra un campione dell'utilità.

In basso a sinistra vedete invece gli occhietti e le boccucce, creati a mano uno ad uno in pasta di zucchero e gocce di cioccolato dai miei meravigliosi bambini.

A questo punto è stato sufficiente cospargere i muffin di glassa d'acqua e zucchero, pucciarli nelle codette e incollarci sopra, sempre con la glassa, gli occhi il naso (by M&M's) e la bocca per ottenere questi simpatici amichetti.




Con i muffin al cioccolato è stato ancora più semplice: un colpo di colla (glassa, si dice glassa!), qualche m&m's e qualche marshmallow.

E fin qui, la parte facile. L'incubo vero, per una che non è mai stata capace nemmeno di fare il Pongo, era il famoso Pikachu in pasta di zucchero.
Fortunatamente il Pituffo è stato magnanimo ed ha accettato di rinunciare alle manine.
La parte veramente difficile è stata quella nera: se da un lato l'idea di colorarla col carbone vegetale anzichè col milionesimo colorante artificiale si è rivelata efficace, dall'altro il problema è che quando colori con una polvere poi la pasta si sbriciola, e se aggiungi acqua diventa molliccia, e se aggiungi zucchero il nero si schiarisce... aggiungici la Pulce che ti deve assolutamente aiutare... alla fine è venuto cosi', e se lo guardi da vicino ti accorgi che ci sono delle bricioline nere sul giallo, ma alla fine chi ci vuole bene lo guarderà un minutino e poi si concentrerà sul Pituffo che spegne le candeline, e a quelli che si concentreranno sulle pulci da fare alla torta auguriamo che il carbone vegetale di cui alle parti nere della decorazione li aiuti a contrastare il feroce mal di pancia che si meritano ;-)


Ora non mi resta che tirare fuori le basi della torta dal freezer, farcirla e riuscire a ricoprirla con la pasta di zucchero azzurra...

Se non vi si è alzata la glicemia solo a leggere, vi aggiorneremo ulteriormente...

Party Mamas /2,75: presagi

La festa del Pituffo, rimandata per accorparla con quella di due compagni di scuola, è domani.

La settimana scorsa avevo sbloggato il capitolo 2,5 con i dettagli di questa nuova organizzazione e la foto della torta-di-prova preparata per il pranzo coi nonni, ma ho accidentalmente cancellato il post.

Stamattina l'ansia mi ha svegliata prima dell'alba, e invece di correre a fare i miei preparativi sono venuta qui a sbloggare, ma il post si è accidentalmente cancellato mentre lo scrivevo.

Ormai è ora di tirarli giù dal letto, che almeno oggi è un sabato-con-scuola. Se mio marito si porta fuori la Pulce (che ha raggiunto e superato in questi giorni ogni livello di insopportabilità) forse ho tre ore (scarse) per fare le faccine ai minimuffin.

Da notare che nessuno ha ancora nominato la birthday cake.

Aiuto.

venerdì 5 ottobre 2012

Esultiamo?

Forse-ma-solo-forse sono riuscita a togliere la richiesta di inserimento delle letterine illeggibili di fianco ai commenti.

Il che significa che non avrete più scuse per non inserire dei commenti!